1.12.2009

Per una piccola grande stella


Per Amore si commettono errori tremendi. Per Amore si deve avere il coraggio di chiedere scusa. ...Per amore si trova la forza di perdonare...


12.08.2008

Certi luoghi...


Un’altra notte di quelle strane, accompagnata dalle note di “Are you in love” che media player stasera sta girando solo per me. Anche se in questa stanza per metà arancione, soltanto una candela e la mia paglia mi fanno compagnia, non sono triste. Sarà la speranza di rivederti presto, saranno le lenzuola che ancora profumano di te oppure sarò io, che riesco ad accettare l’evolversi delle cose senza forzare niente. Solo aspettando, perché una cosa unica non può dissolversi nel nulla.
Sono uscito per vedere qualcosa che ci è appartenuto, qualcosa che spero ci apparterrà ancora in futuro e in un attimo è passata davanti tutta la mia vita.
Spunti, riflessioni, viaggi. Credo che ognuno di noi abbia dei luoghi nel mondo a cui ha affidato un pezzettino di se stesso. Mi ritornano vive più che mai le immagini del castello di Talamone, del Parco della Rimembranza, delle mie panchine…di una chiesina di campagna che più di una volta è stata la cornice di attimi in cui il tempo dava la prova tangibile della sua relatività. Labbra che giocavano ad accarezzarsi, senza la voglia di smettere mai. Baci, nascosti ma con la voglia di rivelarsi al mondo. Carezze troppo veloci ma di quelle che ti sfiorano l’anima.
E’ l’unico modo che conosco per averti vicina. Mi manchi da morire. Buona notte mia piccola stella polare, ovunque tu sia…
Riccardo

8.22.2008

La strega e il Cavaliere


C’era una volta un cavaliere senza terra e senza scudiero. L’ultimo degli eroi romantici, perlomeno così oggi lo ricordano le persone. Era solito far innamorare cortigiane e principesse, ma alcune volte, sotto gli abiti di una fanciulla può insediarsi una strega perfida e malata, come gli incantesimi che pone in essere.
L’esitazione in lui c’era stata, più di una volta, ma decise di vivere comunque l’evolversi della storia. Il seguito dimostrerà che scelta più errata non sarebbe stata possibile neanche per la più profetica mente.
In un primo tempo, solo bei momenti e qualche lieve parvenza della mente malata di costei abilmente vanificata all'istante da falsi sorrisi e sicuramente qualche incantesimo maligno.
Il correre del tempo, si sa, fa emergere il vero io che sta alla base del nostro essere, e l’eroico cavaliere, per indole mai remissivo alle costrizioni altrui, finì per capire quanto poco di principesco ci fosse in lei, e quanto poco pulito fosse il suo sentimento verso di lui.
Non narrerò dei litigi, che spesso sfociarono in pianti, per ambedue sia chiaro! Tacerò circa le reciproche offese e battibecchi che da sempre contraddistinguono rapporti vivaci. Fatto sta che l’aspra decisione di troncare questa malsana avventura egli la ebbe in uno dei sempre meno rari momenti di lucidità. Mai, dico MAI sì pentì così tanto di non aver seguito prima i consigli di scudieri e cavalieri suoi compari!
Ella allora, in preda al panico di perdere l'OGGETTO del suo desiderio, radunò i serpenti ed i mostri suoi "amici" per dichiarare guerra allo sventurato cavaliere. Dal nord arrivarono truppe di ignobili creature, come la genesi del sentimento che li chiamò all’appello. Forse tra loro, qualche animo puro offuscato dalla strega malvagia ci sarà pur stato, ma orami lo schieramente era definito, ed il cavaliere da solo, come sempre si sarebbe trovato di lì a poco a lottare contro innumerevoli mulini a vento.
Questa volta non basterà la sua lucente spada ed il suo eroico coraggio di nobile uomo. Perché è possibile essere SIGNORI anche senza possedere terre o castelli, e lui un signore lo era e come…
La strega godendo nell’annunciare l’imminente arrivo delle truppe che avrebbero sancito la sua fine di uomo, decise di concedergli un’altra chance:
“torna con me, facciamo pace e fermerò il massacro”
Lui, nonostante avesse realmente vissuto per lei fino ad allora, a quel ricatto di inaudita bassezza non ebbe più da che tergiversare e con fare schietto semplicemente le disse:
“Meglio morire da uomo libero, che vivere cento anni commettendo il più orribile degli omicidi, l'assasionio della propria anima!”.
Si preparò a combattere, non era detto che dovesse necessariamente soccombere, lo confortavano due splendidi angeli abitanti del cielo, pronti ad infondergli tutto il coraggio necessario per morire da eroe. Mai come adesso li sentiva entrambi vicini.

Ogni riferimento a fatti o persone, EURI o MASSONI, MEDICI o AVVOCATI, è puramente casuale, la storia è ambientata in un mondo fantastico ed è esclusivamente frutto della fantasia dell’autore.
Sempre più spesso capita di sentire che un Davide qualunque uccide inaspettatamente Golia….
Sempre più spesso, nelle piazze milioni di uomini e donne si fanno picchiare e umiliare per far sì che le persone siano libere ed uguali a prescindere dal conto corrente, dal colore della pelle, e dalla religione che professano.

Dedicato a quei pochi che, come il sottoscritto, credono ancora nell’AMORE e nella GIUSTIZIA. So che siete in tanti, so che siete dalla mia parte...Sono pronto per la battaglia!
Riccardo

12.10.2007

Some Waves...


Se ne stava seduto in riva al mare, mentre un freddo maestrale gelava quei piccoli centimetri di pelle lasciati scoperti dai tanti strappi di quei vecchi jeans.
Seduto a pensare al suo non domani, uguale a ieri, identico a oggi. Non è tutto qui, continuava a ripetersi…mentre le onde ripetevano il loro cammino, ognuna frangendosi in un punto diverso del mare. Era una di quelle giornate post temporale dove il cielo è talmente terzo da sembrare surreale. Si poteva scorgere anche la Corsica.
Cosa ci facesse lui lì da solo? Non lo so, ma forse è il richiamo del mare o forse è il non sentirsi a casa in qualunque altro posto.
Era un sabato pomeriggio di merda, di quelli che vorresti svegliarti di nuovo e ricominciare da capo. O di quelli che forse sarebbe meglio addormentarsi per sempre.
Troppi vecchi fantasmi e un eco nel cervello a ricordare vecchia merda nascosta soltanto da una sottile membrana che separa il conscio dall’inconscio.
Nessuno a cui spaccare la faccia pensava, per chilometri e chilometri soltanto sabbia modellata dal vento, allora perché non camminare in quell’immacolato e perfetto disegno della natura per sporcarlo un po’? Con il solo scopo di rovinare qualcosa di bello.
Come tutto ciò che facciamo al nostro corpo, esempio di macchina perfetta. Droghe, fumo alcol, non curanza, soltanto per arrivare all’auto distruzione.
Lui non pesava a tutto questo adesso, aveva soltanto bisogno del più forte degli analgesici. Era del tutto secondario l’effetto di depressione respiratoria indotto dall’uso di sostanze oppiacee, bastava ricordarsi di respirare almeno una decina di volte al minuto per non smettere per sempre. In realtà non pensava neanche tanto al flash tipico di quando ti “fai” direttamente in vena. Quello che era importante era soltanto il mondo ovattato, la pace dei sensi, quella sensazione di serenità che non riusciva proprio a trovare nelle sue comuni giornate. Le cose che cercava non erano molte: scomparsa di angosce; annullamento del dolore fisico; sensazione acuta di euforia; benessere diffuso in tutto il corpo; calore.
Il problema era che voleva assolutamente provarle tutte assieme e per riuscire in questo la strada a senso unico che lo avrebbe portato in paradiso aveva il nome unico di Eroina.
Ripensava alle prime volte, in cui il prezzo da pagare era una nausea da paura che puntualmente si esauriva in una gettata di vomito apocalittico, e mentre ripensava sorrideva. Come ognuno di noi sorride pensando alla paura provata durante l’esame di terza media…
Una meticolosa sequenza di operazioni che parte dallo scartare la bianca tailandese dal nylon che la avvolge, scaldarla in un cucchiaino insieme a qualche goccia di limone, iniettarla in vena e il resto sono solo 5 fottutissimi e lunghissimi minuti di attesa.
Un giorno è rimasto lì, chissà dove prigioniero della sua ricerca dell’assoluto, in quell’effimera felicità tanto desiderata.
Qualcuno dice che un fiore di loto non viene toccato dal fango in cui cresce, ma non sempre è così, alcune volte si scappa dal fango per ritrovarsi ancora nel fango, ma senza più forze per cambiare di nuovo. Nel mare c’è un’immensa massa d’acqua che avanza costante trascinata dalla corrente predominante, qualche volta da essa si alza un’onda, ribelle e improvvisa, cattiva e determinata a cambiare un pezzo circoscritto di mondo. Alcune onde riescono, anche se soltanto in minima parte, altre imponenti e selvagge, si frangono prima ancora di arrivare alla riva....









11.13.2007

Un'altra di queste sere


Mi parlerà dolcemente guardandosi le mani, o sorriderà deciso fissandomi negli occhi?
Avrà tante storie da raccontare o ascolterà semplicemente la mia voce?
Sembrerà il mare al tramonto, o un’escursione ad alta quota?
Secondo me, tra una bici ed un’automobile è più simile alla prima, ma non è detto!
Ho provato a chiederlo al mio cane, e lui scodinzolando mi ha raccontato di aver visto qualcosa di simile viaggiare su due ruote.
Un giorno un uomo mi ha detto di non cercarlo perché arriva all’improvviso e un altro invece sostiene che non busserà certo inaspettatamente alla mia porta.
Di sicuro le cose sono due, o è lento e sa mimetizzarsi, o corre veloce come un puma. Però da qualche parte dovrà pure riposarsi!
Chissà se è come un gioco col quale ti diverti fino alla noia, o è un chewing gum che non esaurisce mai il suo sapore?
C’è chi giura di averlo visto competere ad una manifestazione di triathlon travestito da ironman, e dice di averlo riconosciuto dal suo sorriso beffardo.
Ma c’è anche chi lo sente continuamente strimpellare accordi alla luna, e sa che è lui perché intorno non c’è neanche una chitarra!
Certo è che chi lo conosce, non ne può fare a meno, e non è che gli piace, più che altro gli serve. Come l’ossigeno e persino più dell’acqua!
Ora, dico, io, forse l’ho intravisto in passato, ma poi mi è subito sfuggito, oppure chissà, qualche volta l’avevo accanto e non l’ho riconosciuto.
Ma la cosa peggiore che può capitare a un uomo è smettere di cercarlo, o di aspettarlo.
Perché il vero amore è forse, proprio in una parte di noi che è difficile da scovare.

Ad una donna che ancora non ho scoperto, a tutti i miei amici che sono lontani, e soprattutto ad un angelo che da una nuvola a forma di amaca continuerà a parlare con noi insegnandoci ad amare la vita, semplicemente sorseggiando discontinui frammenti di felicità al sapore di lime e menta. Ciao Johnny, ci vediamo un’altra di queste sere dentro un sogno.

4.11.2007

Apri gli occhi


Lui. Stanza impersonale dalle pareti troppo spoglie ed una piccola candela accesa ad accompagnare il suo quindici pollici HP in questa “qualunque” serata di inizio primavera.
Probabilmente domani la sua camicia avrà l’odore dei troppi mozziconi di sigaretta compressi nel posacenere. La cravatta nera ed il vestito sono al sicuro in un comodo guscio di cellofan dentro l’armadio. Questo pensiero lo rassicura, ma non gli interessa poi molto del domani, troverà una soluzione appena sveglio, magari proprio mentre si sta lavando i denti ancora insonnolito.
Questa sera è sua, e si prende le prime due ore di riflessione da quando ha intrapreso questo nuovo cammino. Apre gli occhi come un giovane lupo dopo un lungo letargo.
Presto per fare i bilanci, troppo presto per riporre nel cassetto della nostalgia alcuni dei suoi ricordi passati. Quelli più freschi. Quelli più forti. Quelli più vivi, nonostante il cambio radicale sia ingannevole nel far apparire remoto ciò che invece è appena trascorso.
Tra lusinghe inaspettate ricevute da ogni parte d’Italia e una riunione non troppo importante alla quale non ha proprio voglia di andare, si insinua nei suoi pensieri un ciuffettino di capelli ribelle. Lo vede ergersi da una frangetta ordinata e pensa a chissà quale cielo starà ad indicare in questo preciso momento. Forse ci sarà qualche fortunato che lo starà ad osservare in silenzio, nascondendo il sorriso per non creare imbarazzo. Proprio come non è riuscito a fare lui quella sera. Perché era impossibile trattenersi, o semplicemente perché era bello e voleva che lei lo sapesse.
Ancora, la mente e i suoi strampalati balzi temporali e in un attimo quel pensiero svanisce dentro l’odore di una pineta bella e selvaggia. Sabbia finissima sotto i suoi piedi, della medesima consistenza delle certezze. Ed una ragazza ad accompagnarlo in silenzio verso il suo mare, verso un punto interrogativo più grande di lui ma che lo attende e quindi va affrontato, adesso! Nelle parole di lei, qualche consiglio, nei suoi occhi e nei suoi silenzi, molto di più. Complici le paure di ognuno di noi ed il metterle a nudo di fronte all’altro nonostante la diffidenza, nonostante le maschere che quotidianamente indossiamo, nonostante tutto. Capire di aver trovato una persona speciale e quindi gettarsi in questo strano scambio di vita, sentendo che è la cosa più giusta, senza capirne il perché. Alla fine lui di nuovo solo, ma con il dono più bello, una colonna sonora che lo ha accompagnato in uno dei momenti più strani della sua vita.
Il resto è tutto da scrivere…

Riccardo


2.24.2007

Just Another Sunrise


All’inizio un uomo e troppe notti insonni. Poi una cena improvvisata condita dal solito impressionante ritardo.
Un cinema da sobborgo parigino e un film strano come l’energia che sento nei mattoni di questi vecchi palazzi. La torre non pende questa sera, osserva soltanto noi piccoli passanti da un’altra prospettiva.
Un fiume e mille candele che ballano al suono di una lieve libecciata. Insomma una città nota che finalmente riesce ad esprime il suo potenziale, da guardare con occhi tutti nuovi. Sono come un esploratore, che non vuole trovare il diamante più prezioso, ma la pietra grezza che potrà diventarlo.
Così intorno a me, così la mia vita. Scopritore di talenti? Non credo, semplicemente vedo il bello nascosto in ciò che mi circonda, per il semplice piacere di ammirarlo. Cosa mi piace di più di ciò che ho scoperto? In questo momento ho mille pensieri e tantissimi occhi. Certo il mare ogni volta sa colpirmi per la sua infinita pazienza nel volerci a tutti i costi parlare. La notte mi piace, perché nasconde i dettagli e ti lascia immaginare i colori. Farmi la barba è fantastico, perché ogni volta è come se rinascessi sempre più consapevole dei chilometri di strada percorsi. Arrampicarmi sugli alberi è stupendo, perché ritorno a guardare il mondo con gli occhi di un bambino. Il vino è sublime perché più si aspetta, più è buono. Per tutta la vita vorrei andare, senza arrivare, per poi tornare e partire, senza preavviso…Adesso mi aspetta un’altra avventura, distruzione motore di cambiamento. Ho paura, ma sono eccitato. Così da sempre. Così per sempre. Ogni risveglio un’alba da una prospettiva diversa. Chissà, quassù che dialetto parlerà il mio fiume?