11.04.2006

Un sabato pomeriggio riflessivo


Non è proprio lo scenario di una fredda nottata di novembre, ma immagina una coltre tenebrosa di minuscole stelle sostituirsi all’azzurro più profondo del cielo che stai vedendo. Mettici nel mezzo anche un maniaco/serial killer (non bene identificato) e un'aria gelida e rarefatta che fa sembrare ridicolo il più ingombrante dei cappoti.
Risultato: oltre ad apprendere la meravigliosa differenza tra ciò che è semplicemente bello e ciò che invece è “sublime” ti ritrovi completamente immerso in una dimensione spazio/temporale parallela, in cui le ore diventano minuti e centinaia di chilometri pochissimi metri.
Quando si raggiunge questa dimensione? quando si ha il piacere inaspettato di condividere qualcosa con qualcuno che piange, ride, soffre e si emoziona per le medesime cose che fanno piangere, ridere, soffrire ed emozionare te stesso.

*** Riccardo ***