2.24.2007

Just Another Sunrise


All’inizio un uomo e troppe notti insonni. Poi una cena improvvisata condita dal solito impressionante ritardo.
Un cinema da sobborgo parigino e un film strano come l’energia che sento nei mattoni di questi vecchi palazzi. La torre non pende questa sera, osserva soltanto noi piccoli passanti da un’altra prospettiva.
Un fiume e mille candele che ballano al suono di una lieve libecciata. Insomma una città nota che finalmente riesce ad esprime il suo potenziale, da guardare con occhi tutti nuovi. Sono come un esploratore, che non vuole trovare il diamante più prezioso, ma la pietra grezza che potrà diventarlo.
Così intorno a me, così la mia vita. Scopritore di talenti? Non credo, semplicemente vedo il bello nascosto in ciò che mi circonda, per il semplice piacere di ammirarlo. Cosa mi piace di più di ciò che ho scoperto? In questo momento ho mille pensieri e tantissimi occhi. Certo il mare ogni volta sa colpirmi per la sua infinita pazienza nel volerci a tutti i costi parlare. La notte mi piace, perché nasconde i dettagli e ti lascia immaginare i colori. Farmi la barba è fantastico, perché ogni volta è come se rinascessi sempre più consapevole dei chilometri di strada percorsi. Arrampicarmi sugli alberi è stupendo, perché ritorno a guardare il mondo con gli occhi di un bambino. Il vino è sublime perché più si aspetta, più è buono. Per tutta la vita vorrei andare, senza arrivare, per poi tornare e partire, senza preavviso…Adesso mi aspetta un’altra avventura, distruzione motore di cambiamento. Ho paura, ma sono eccitato. Così da sempre. Così per sempre. Ogni risveglio un’alba da una prospettiva diversa. Chissà, quassù che dialetto parlerà il mio fiume?