10.28.2006

Il Viaggio
















E se d’improvviso ti trovassi a percorrere centinaia di chilometri da solo, in mezzo ad un mondo sconosciuto al sicuro all’interno della tua auto? Proprio come se la meta non fosse importante, così, tanto per viaggiare dimenticandoti di cosa stai cercando. Non è difficile, prova solo a chiudere gli occhi e a sentire solo il rumore delle ruote che frullano nell’asfalto impeccabile. E’ la tua strada e la direzione la scegli soltanto tu! Devi trovarla ancora? Non allarmarti, vivi questo momento in cui “il dove” non conta, l’essenziale è concentrarsi nel respiro della sigaretta che hai appena acceso, apri un po’ il finestrino magari, cosicché il fumo possa liberarsi nel cielo e la canzone che stai ascoltando si ossigeni un po’. Ci siamo, stai sorridendo, perché non c’è niente che vorresti che non sia a tua disposizione. Poniamo il caso tu desideri viaggiare con qualcuno in particolare, che ne so, potrebbe essere tuo padre, tua madre, ai quali a volte è così difficile dire “ti voglio bene” nonostante sia la cosa più vera di questo mondo, oppure un amico che non vedi da troppo tempo al quale avresti un sacco di voglia di parlare del tempo che fa dentro di te. La vedi quella ragazza? Sì, proprio lei che ti ha così colpito anche se l’avrai vista si e no cinque volte, ma intimamente vorresti proprio che ti conoscesse meglio. Pensa anche al tuo capo col quale prima ti sfogheresti per quella cosa che ti ha detto e che proprio non hai strozzato, sarebbe bello buttargli un sacco di parole addosso in questo momento dove siete uno di fianco all’altro e non esiste gerarchia, per poi scoprire che non è affatto diverso da te…Bhe, questo è senz’altro il momento giusto per parlare con tutti loro, per ridere, scherzare, scoprirsi senza timori, per urlare, per piangere.
Cambia di umore quanto vuoi, esaspera pure le tue sensazioni perché puoi dialogare con tutti, ma nessuno ti potrà giudicare!
E’ da un’ora che prosegui altalenandoti con l’auto che adesso è appena dietro di te, ma un secondo fa ti era davanti. Eccolo, puoi incoronare “tuo compagno viaggio” quel normalissimo signore alla guida. Non lo hai mai visto prima, ne sai da dove viene, ma ti piace immaginare le storie che ha da raccontare. Magari prendi spunto dalla sua giacca di velluto verde o dalla piazzetta sopra la testa, e in un baleno lo vedi ventenne, con lunghi capelli neri sorridere a cavallo di una vespa, pensando a chissà quale futuro con una biondina timida e carina stretta in jeans a vita bassa esageratamente scampanati che si tiene forte a lui per non cadere. Lo vedi felice e sorridi, un secondo dopo lo fotografi al presente, deluso dall’inganno di una vita che non è che sia andata poi così male, era solo partita con troppe aspettative, allora diventi malinconico.
Ma questa è solo un’altra storia, nella tua macchina ci sei solo te, e ti accorgi che i pensieri riaffiorano più nitidi nella tua mente facendo sembrare meno scuro ciò che sembrava di un nero più nero. La magia del viaggio è anche questa e non comprendi come mai la noia non fa più paura. Forse la genesi dell’alchimia è semplicemente nella tranquillità con cui affronti il viaggio perché il tempo che ci vuole ci vuole, e tu non hai fretta!
Adesso il timone è nelle tue mani, prosegui con attenzione ma senza paura….In bocca al lupo per tutte le strade che ancora incontrerai!


A te Cesar, a tutti i ragazzi della Favelas che ho conosciuto, a Rio de Janeiro e a chiunque abbia avuto il coraggio di intraprendere il proprio viaggio

Riccardo

10.13.2006

Dicotomia

Lottiamo per sconfiggere la metà più debole di noi stessi cosicchè la luce possa essere indirizzata dove più ci aggrada

Ma se gli occhi del mondo fossero infiniti e a noi interessasse solo il punto di vista di una minuscola parte di essi?

Allora dovremmo imparare a spogliarci delle nostre paure, mostrando la vulnerabilità del nostro essere unici

Che gli altri chiudano pure gli occhi per non rimanere abbagliati, o ci colpiscano per paura di scoprire le proprie contraddizioni

Non avremo paura di afferrare l'elsa delle nostre debolezze per sconfiggere la realtà miope del tempo che ci ha convocato
- Riccardo -